L’alopecia maschile è un fenomeno che colpisce l’uomo intorno ai 30 anni, è un processo multifattoriale che principalmente implica la concomitanza di due fattori scatenanti: la presenza degli ormoni androgeni e la predisposizione genetica.
Intervenire tempestivamente sui primi segni di diradamento può rivelarsi fondamentale, ricorrere a percorsi di carattere tricologico prima che la patologia prenda una piega irreparabile può aiutare ad arrestare il fenomeno prima che la lesione sia compromessa.
Quali sono le cause dell’alopecia?
Gli ormoni androgeni rientrano nella forbice delle cause principali che generano la calvizie, il capello è molto sensibile alla produzione di questo ormone. Gli studi sul DNA si occupano propriamente di stabilire più che i livelli di androgeni presenti nel sangue, la sensibilità del follicolo agli ormoni maschili, che valutano l’incidenza e la gravità della calvizie.
L’alopecia androgenetica si caratterizza per il cattivo funzionamento dell’enzima 5-alfa-reduttasi, che trasforma il testosterone nel suo derivato, il diidrotestosterone (DHT). I follicoli malati, interessati dunque da calvizie producono una maggiore quantità di enzima 5-alfa-reduttasi, producendo un volume più alto di DHT rispetto alle aree del cuoio capelluto non intaccate dalla malattia.
L’alopecia, tuttavia, è considerata una malattia poligenica, ovvero causata da più fattori sul DNA. I geni si ereditano da entrambi i genitori e, quanti più geni predisponenti sono implicati, tanto maggiore risulterà la gravità della diagnosi del paziente.
La calvizie oltre ad essere di carattere poligenetico è anche multifattoriale, per cui può avanzare anche con la compresenza di fattori stressanti. L’alopecia nervosa o da stress è spesso artefice nella determinazione dei diradamenti della chioma. Gli squilibri ormonali causano l’avanzamento della perdita di capelli, che nei casi più gravi possono sfociare nella tricotillomania, la mania di strapparsi i capelli.
Non bisogna trascurare l’attenzione all’alimentazione, anche gli squilibri alimentari comportano il manifestarsi della calvizie maschile, la carenza del giusto apporto quotidiano di amminoacidi utili a sviluppare la cheratina influenzano negativamente il processo di diradamento negli uomini.